Distrails, il nuovo disco di Selva de Mar.

giovedì 31 ottobre 2013

Oggi 31 ottobre Selva de Mar presenta Distrails (Whatabout Music, 2013), il suo quarto disco. Selva de Mar è uno dei gruppi più intelligenti della piazza underground barcellonese, e si compone del cellista barocco/avanguardista russo-israeliano Sasha Agranov e dall'argentino Pablo Wayne all'hang, uno strumento di percussione melodica di origine svizzera. Intelligenti anche perché sono stati i primi a sperimentare questa forma di intreccio sonoro melodico percussivo, e ora l'hang, quella dolce pentola musicale, è relegata a sostituta dei bonghi nelle strade turistiche del Gotico. Pablo suona poi anche una simpatica ed enorme mezza zucca immersa in catino pieno d'acqua, e prendendola a pugni questa risuona profonda e cavernosa. Per guarnire un po' la nudità acustica del duo, Sasha aggiunge quasi dal nulla una spruzzata di loop e campionamenti sottili, creando una mescola difficilmente definibile meglio di "musica acquatica". Selva de Mar hanno anche capito che le profondità marine sono sempre le stesse ma cambiano in continuazione, e che ogni tipo di pesci e creature può apparire e scomparire nello stesso scenario, all'infinito. Fioccano dunque le collaborazioni con artisti affini, tutti votati all'improvvisazione, tutti propensi ad aggiungere del loro per creare un sound ricco, ipnotico e avvolgente.
Questa sera in particolare ci sarà un po' la crème di questi collaboratori. Tra gli altri il prezioso batterista Oriol Roca, Mû Mbana, stupendo musicista della Guinea Bissau, la bravissima performer d'avanguardia olandese Stephanie Pan e anche l'ormai veterano produttore di Distrails Dave Bianchi, con un contributo vocale.

Quest'ultimo disco è stato finanziato con successo da un progetto di crowdfunding, e vi lascio il trailer, che è molto bello.



Tre Allegri Ragazzi Morti a Barcellona

domenica 27 ottobre 2013



I Tre Allegri Ragazzi Morti sono venuti a suonare a Barcellona e ho pensato che vi avrebbe fatto piacere vedere due o tre foto del concerto. Sono venuti a fare l'ultima tappa della loro guerra lampo europea, dopo Londra, Parigi e Bruxelles.
Mi piace questa storia che i gruppi fighi italiani si fanno un giro per il vecchio continente andando a beccare i loro connazionali in fuga.
Poi ho sempre la fortuna di entrare gratis grazie a questo blog della madonna.
Scherzo, ho gli amici nel giro.
E' bello essere stupidi, così ogni tanto quando esci di casa conosci delle cose. Tipo loro. Sapevo che esistevano, dov'erano e cosa facevano, ma non li avevo mai ascoltati. E siccome il punk mi dà la tachicardia, questo salto al reggae - cambio di lingua, come lo definisce il leader Davide Toffolo-, l'ho apprezzato molto, insieme alle stupende canzoncine-chiodo come La mia vita senza te, capaci di rimanerti in loop nella testa per intere settimane. E poi ho scoperto che El Tofo è un fumettista eccezionale, e io ho molto rispetto per i comic artists, perché sono quelli che vanno avanti dritto, disegnano, non fanno casino e ci regalano delle storie stupende, come il Re Bianco, dedicata al gorilla albino che viveva prigioniero dello zoo di Barcellona, e che al Tofo ci assomiglia una cifra.
Bona, quindi sapete già cosa regalarmi per Natale.

La mia vita senza te

Un raro esempio di "reverse stage-diving"

Amleto al concerto



E qui il video del singolo. Sono abbastanza fuori, i ragazzi.


 


Chaos BCN

giovedì 24 ottobre 2013

Buonasera. Oggi è uno di quei giorni così. Ti svegli con il mal di testa e a ricordatelo non è il portafoglio svuotato al bar la sera prima, ma Chaos BCN, la versione in assoluto più disfattista e crudele di questa simpatica città.
In centro c'è una manifestazione, 170.000 persone, in gran parte di studenti, a protestare contro la legge di uno dei ministri più odiati di Spagna, tal Giuseppignazio Wert ministro della Salaminchia Educativa, il quale, tra altre scemenze, obbliga a reintrodurre l'ora di religione altrimenti sei un ladro o una spia (e se vuoi ricevere una borsa di studio per levarti da 'sto Paese della cuccagna e andare a lavorare seriamente, tipo, non puoi).
Poi c'è l'elicottero, che si pianta nel cielo come una puntina (nel tuo cervello) e vorresti essere un indigeno dell'Amazzonia per avere almeno il gusto di prenderlo a fiondate (l'elicottero, ma anche il cervello, così torni a dormire).
Poi esci in strada, inforchi la bici e attraversi il delirio. Grazie al cambio climatico, i tourists attraversano Barna sciabattanti e felici, fotografando i graffiti delle serrande abbassate e mangiando gelati, ingolfando gli attraversamenti pedonali e ascoltando come se fosse la prima volta che ascoltano musica dal vivo i musicisti di strada. Funky, jazz, Chavela Vargas, salsa, rumba, bongo, hang, violino, fisa, arpa celtica, djembé, scacciapensieri, corno tibetano.
Le sirene della sbirraglia urlano, le camionette si muovono arroganti senza che succeda una beata minchia dovunque li stiano chiamando, ma, da bravi iberici, sono troppo stupidi per pensare prima di agire. Ed eccoli lì i robocop amb barretinaarmati di tutto punto, passamontagnati e megacorazzati, nutriti con la bamba peggio tagliata che c'è in giro e pronti a combattere la loro personale 3ª guerra mondiale legittimati dai gintonics della classe dirigente catalana.
Nel frattempo i camion scaricano e caricano, gli autisti si incazzano, gli urbani ti multano, i mori ti rubano, i paki ti ubriacano, il sole s'inarca sulla città e picchia come Tyson, la spiaggia di Facebook si riempie di foto di piedi sulla sabbia, Venezia muore e neanch'io mi sento tanto bene.
Insomma ci sono giorni così, poche parole contro il fiume che si potrebbero dire su questa piccola Shanghai d'Europa, dove viviamo schiacciati in parecchi e condividiamo il pane con orde di turisti inferociti, prigionieri anche loro dei PR dell'ufficio del turismo sguinzagliati per il mondo.
Un giorno così. Un giorno in cui vorresti risvegliarti in campagna, in cui l'unico stronzo è il gallo del pollaio vicino, un giorno in cui l'unica sirena che vorresti sentire è quella dei vigili del fuoco che vanno a salvare un gattino,  un giorno in cui puoi sorridere alla giornata e non andarci a sbattere dentro a muso duro.
Ci sono di questi giorni anche a Barcellona, eh, ma questo non è uno di quelli, così come non credo le manifestazioni siano la soluzione ai problemi.

Musica: Eminem, Lose Yourself; P. Conte, Un Gelato al Limon.