Vanapedal, la prima impresa eco-logistica di Catalunya.

mercoledì 11 gennaio 2012

Un nuovo veicolo si aggira per le strade di Barcellona. E' una bicicletta. Una bicicletta con un van attaccato che può caricare e trasportare fino a 180 kg. Intervistiamo oggi Jordi Manuel Galì, fondatore di Vanapedal, il primo courier ecologico in Catalunya. (Il gioco di parole van, furgone, e vanno a pedale lo pigliate, no?)


Jordi, l'idea è fantastica. Com'è nata?

E' nata all'Università. Io sono laureato in architettura. La gente mi dice: chiaro, non trovi lavoro come architetto e hai cominciato con questo. (Trovare lavoro da architetto in Spagna oggi è più difficile che vendere ghiaccio ai Lapponi, NdB). No, non è andata così. Per la tesi preparai un progetto di mobilità sostenibile, incentrato sulla bicicletta. Concepii un edificio interamente pensato per la bici, sia interiormente che esteriormente. Cominciai a interessarmi più per la mobilità che per l'edificazione. Poi feci un master e anche lì mi concentrai sul trasporto urbano via bici, quello che si definisce "ultimo miglio". Conobbi Ronald, Enric e Carles, i miei futuri soci, e cominciai a gettare le fondamenta dell'impresa.

E come va adesso?

Stiamo ancora rodando, siamo in giro solo da luglio, però va bene!

Come funziona?

Principalmente consegnamo per TNT, l'impresa che ha fermamente deciso di appoggiarci e scommettere per questo modello di trasporto. Grazie a noi ha ristrutturato il modello di consegna nel centro di Barcellona, riducendo le consegne a due camion e due biciclette. Carichiamo la mattina colli fino a 20kg e consegnamo.


Avete trovato sponsors/impulsori nella fase di creazione dell'impresa?

Abbiamo creato Vanapedal con l'aiuto di Barcelona Activa, (agenzia di sviluppo di Barcellona, NdB) che ci ha aiutato a tracciare il businness plan. In quel periodo uscì anche un concorso per eco-imprenditori. Arrivammo in finale guadagnando qualche soldino, ma soprattutto guadagnammo in riconoscimento e formazione.

Da dove vengono le bici?

Il fabbricante è francese. Hanno cominciato a usarle a Parigi circa 10 anni fa. In Spagna la prima a utilizzarle è stata un'impresa di San Sebastian chiamata Txita, che è diventata distributrice. Grazie a loro siamo distributori in Catalunya.

Com'è stata la reazione della gente?

L'accoglienza è stata molto positiva. 5 o 10 anni fa sarebbe stato diverso, ma oggi no, la maggior parte delle persone è contenta di questa iniziativa. Anche se a volte c'è chi dice cose tipo: "ma guarda che roba, li fanno andare in bicicletta!" C'è gente che ci vede come una cosa del Terzo Mondo! Ma la maggior parte capisce immediatamente che si tratta di trasporto ecologico e gli piace il veicolo esteticamente. Le reazioni favorevoli sono la maggioranza.

Avete ricevuto l'appoggio del Ayutamiento (il Comune, NdB)?

L'Ayutamiento e l'assessorato al traffico di Barcellona ci hanno appoggiato subito, avendo compreso immediatamente l'importanza di questa iniziativa. Si sono accorti che è un beneficio per l'amministrazione e per la comunità e ci hanno fatto un'autorizzazione speciale che ci permette di circolare e caricare/scaricare ovunque, senza nessun tipo di restrizione.

Quindi BCN è pronta per fare un passo in avanti?

Barcellona è pronta per questo tipo di soluzioni però deve fare di più per chiudere il centro al traffico motorizzato preparando soluzioni alternative. I trasportatori hanno molti problemi di traffico, di spazio, di accesso, senza contare le multe. L'alternativa, il passo che bisogna dare - e quelli dell'Ayutamiento ne sono consapevoli - è la creazione di una piattaforma logistica. Deve esserci una zona vicina al centro, accessibile ai veicoli a motore per poter scaricare e da lì caricare sulle biciclette e ridistribuire. E' un progetto a grande scala su cui stanno già lavorando, ed è la chiave della soluzione.


I veicoli elettrici sono il futuro, no?

Le bici sí, auto e moto un po' meno. Sono cose buone, certo, perché non contaminano e non fanno rumore, però immagina se potessimo sostituire domani stesso tutti i veicoli a motore circolanti per veicoli elettrici. Avremmo gli stessi problemi di spazio, traffico e pericolosità. Più biciclette e trasporti pubblici meglio è. Inoltre servono più spazi di parcheggio per le bici, dentro e fuori gli edifici pubblici e privati affinché la gente non si debba preoccupare dei ladri. E soluzioni come il BiciBox.


Come vi vedono i trasportatori convenzionali?

Sono quelli che in assoluto apprezzano di più il nostro veicolo perché sono quelli che soffrono di più sul lavoro. Si rendono conto immediatamente dei vantaggi che offre. Nonostante la velocità lenta, può essere perfino più veloce di un furgone, perché può passare ovunque e parcheggiare sul marciapiedi, proprio di fronte al destinatario, mentre un furgone deve seguire orari, cercare un parcheggio, magari provvisorio e rischiare una multa, portare i colli a piedi e magari con la fretta sul collo...
Il nostro veicolo è pensato apposta per il centro storico delle città. La pedalata assistita fa sì che sia facile da portare anche se carico e non è necessario essere atleti per guidarlo. E senza dubbio il beneficio per la salute è molto alto. Velocità lenta, efficienza massima, zero impatto ambientale.

E come gestite il tempo-tiranno?

Quando abbiamo creato questa impresa abbiamo definito la nostra filosofia "slow-transport". Non tutto deve essere urgente! Ci sono colli che non lo sono, è il mercato che li rende urgenti per difetto, però se il destinatario non ha fretta non c'è nessuna ragione perché paghi un sovrapprezzo di urgenza. Il tempo si relativizza e si approfitta in un altro modo no?

Molta gente dice ancora che l'ecologico è una moda...

Per il momento è considerato una moda, ma non sarà passeggera. L'ideale è che continui e cresca, così come l'ideale è che sempre più gente usi la bici, mangi organico, locale, di stagione e usufruendo di cooperative come Hortganic, una cooperativa per cui facciamo le consegne. Sono le soluzioni migliori e molto spesso, fatti i conti, le più ragionevoli e intelligenti. Sempre ci sarà un settore della popolazione che non si interessa e non vuole essere coinvolto nel processo di miglioramento, ma il fatto che oggi l'ecologico sia visto come una moda è favorevole perché può attrarre più persone. E lo stesso vale per le bici. La maggior parte dei motociclisti a Barcellona potrebbe tranquillamente andare in bicicletta, eliminando inquinamento, rumore e pericoli, guadagnando in salute e risparmiando.
Ci sono studi in Inghilterra che dimostrano che la gente che va in bici è più felice. Ci sono imprese del Regno Unito che hanno preso nota del risparmio che possono ottenere finanziandoti o regalandoti una bicicletta. Hanno verificato miglioramenti produttivi e un calo di assenteismo notevole. E' tutta questione di cambiare un po' la maniera di pensare e di riflettere sulle spese.

A pedali, dunque, e non soltanto il primo venerdì del mese!




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