E' questo che ho pensato, ancora prima di assistere alla serata.
Ok, Lou Reed è morto etc. E due settimane dopo eccola ancora lì la festa. Potremmo farla sempre, nei secoli dei secoli, proprio come il Rocky Horror. Vai lì e sai che tutti i mercoledì sera c'è una specie di open mike dedicato a Lou Reed e, come si dice qui in Spagna, a LA Velvet Underground - ho chiesto in giro ma non mi sanno spiegare perché, sarà tipo un'eccezione.
Evualà, ecco la mia seconda idea della madonna. Que conste.
Ecco qui lo Steven anfitrione della serata, minchia di profilo sembra troppo Bob Dylan che si trasforma in John Lennon.
Qui l'unico che pronunciava bene in inglese con la flautista che faceva pipipisatelliteoflove.
C'è spazio per i reading, tra una canzone e l'altra.
Ti piacerebbe sapere chi è, eh?
Clap your hands say shes (pr. scies). Duo argentino con nome che ho dimenticato. Diciamo Los It's So Cold In Alaska.
Un vecchio rocker catalano con un take interessante su ciuciuruciú.
Nena, passeja't al costat selvatje de la vida, va.
Un rapido Photoshop per dimostrare che Lou Reed ci sarebbe stato da dio, ieri sera, al bar Pastis.
Les Femmes Fatales. C'è altro da aggiungere?
E infine Jimmy Jeans, un tipo pericoloso. Per sé stesso, soprattutto.
Grazie per la serata, Steven, grazie a tutti quelli che avete suonato, e grazie al bar Pastis per essere ancora così strafottutamente unico.
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