Carta, pennello e calamaro.

lunedì 19 dicembre 2011

Victòria Rabal è un'ittografa (non cercate la parola su Google, l'ho appena inventata). Ebbene sì, non si finisce mai di imparare cose nuove e stupirsi per cose belle. In  questi giorni è possibile visitare al Mercabarna (i Mercati generali di Barcellona) una mostra di gyotaku. Gyotaku è una parola giapponese composta da gyo (pesce) e taku (stampare) e designa un'antica tecnica di stampa consistente nel dipingere la superficie di un pesce per poi imprimerla su carta. Si usava principalmente nelle botteghe per mostrare il pescato disponibile al giorno, ma anche a scopo decorativo e a mo' di trofeo nelle case dei pescatori. L'artista catalana Victòria Rabal, pittrice e artigiana specializzata in carta, si è alzata presto per qualche settimana e si è piazzata in un angolino di questo gigantesco hub alimentario che è il Mercabarna, realizzando centinaia di gyotaku di tutti i pesci e crostacei su cui è riuscita a mettere le mani, (il Mercabarna smazza circa 400 tonnellate di pescato al giorno, quindi avrà avuto il suo bel daffare). Victoria è riuscita inoltre ad accattivarsi la simpatia dei lavoratori e commercianti del mercato, i quali, superata la diffidenza, hanno cominciato a proporle lo scambio di "pesci per disegni". Se si è portata a casa branzini e orate di pesca, potete pure alzarvi e farle un applauso. E nemmeno è stato trascurato l'aspetto ittiologico, dato che per questa impresa si è avvalsa della collaborazione di un biologo marino per riconoscere e catalogare correttamente tutti i pesci e crostacei che ha "fotografato". La qualità e varietà del pesce nei mercati di Barcellona è già di per sé allucinante, ma quando qualcuno riesce anche a metterla su carta in questo modo diventa addirittura poesia. D'obbligo una visita al Mercabarna, dunque. O almeno una capatina dal cartolaio.


Esempi di gyotaku di Victoria Rabal
Foto: Mercabarna/Victoria Rabal

Bonus track: vi lascio la ricetta per una tapita di calamaretti al nero.

Ingredienti per 4 persone.
800gr di calamaretti freschissimi (qui si chiamano chipirones, cioè calamari baby, non più lunghi di un mignolo)
Aglio, cipolla, peperoncino, olio d'oliva, sale, prezzemolo, vino bianco.
Elaborazione.
Estraete l'osso dai chipirones, nient'altro. Mettete a soffriggere in una pentola di terracotta una cipolla tagliata fine, uno spicchio d'aglio e un pizzico di peperoncino. Aggiungete i calamari, dorateli e spruzzate con un bicchiere di vino bianco. Aggiungete sale e fate cuocere a fuoco lento per circa venti minuti. I calamari rilasciano il nero e il risultato è una salsa deliziosa. Aggiungete prezzemolo tritato a fine cottura e serviteli caldi.







2 commenti:

L'intruso ha detto...

Che figata...
Continua così...

Barcellonando ha detto...

Grazie! Prova la ricetta dei calamaretti al nero, è da urlo. Buone feste!

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