Barcellona è una città sicura. Almeno comparata con Marsiglia, Napoli o Nairobi. I ladri di ogni classe tendono a lavorare in determinate zone della città
in cui sicuramente passerete, e vi stanno aspettando. Seguite qui alcuni
semplici consigli per conoscere quali sono queste zone e le pratiche di approccio più diffuse. Eviterete che il vostro viaggio a Barcellona faccia tappa al commissariato.
(Nota: Le seguenti informazioni prevengono sí dal mapping della polizia, ma soprattutto da esperienza o testimonianza diretta di residente e di professionista del settore (turismo, non malavitoso).
1.
In aeroporto. Anche se sembra il posto più sicuro del mondo, non rilassatevi troppo. Ci sono gruppi che agiscono come normali passeggeri, vestiti bene etc. Uno si appropria del vostro bagaglio incustodito e l'altro aspetta in una macchina all'uscita.
"Ciao tesoro, com'è andato il viaggio? Bene. Sgomma adesso, che mi sa che mi han visto".
2.
In macchina. Entrando in Barcellona dalle arterie d'ingresso principali (
Avinguda Diagonal se venite da Valencia e
Meridiana se arrivate dalla Francia), non è infrequente che il traffico rallenti e si proceda a singhiozzi. Prendete la precauzione di chiudere le porte, anteriori e posteriori, da dentro. La tattica è la seguente: mentre siete fermi al semaforo, Uomo 1 appare e si mette a picchiare sul finestrino anteriore facendo solo un gran baccano per destabilizzarvi. Uomo 2 apre il portello posteriore dalla parte opposta e sottrae il bagaglio. Conosco gente che si è accorta del furto solo una volta arrivata a destinazione.
3.
In macchina a Barceloneta (la zona del Port Vell/spiagge). Se venite a Barcellona d'estate è probabile che abbiate affittato una stanza o un appartamento a Barceloneta, e magari arrivate nel pomeriggio, quando fa un caldo bestia e in giro non sembra esserci nessuno. Non lasciate per nessun motivo l'auto incustodita con i bagagli dentro, anche se ovviamente chiusa. I ladri di Barceloneta sono velocissimi. Esperienza: l'estate scorsa una famiglia di turisti francesi parcheggiano l'auto in strada e vengono in ufficio per fare il check in del loro appartamento. Dieci minuti di pratica e tanti saluti. Venti minuti dopo erano di nuovo in ufficio per restituire le chiavi, chiedere la restituzione dei soldi e
letteralmente ripartire per casa.
4.
Rambla. Tutta, ma soprattutto al fondo.
La Rambla è il gran teatro umano di Barcellona. E nella grande commedia umana c'è soprattutto il sesso. Le ragazze africane, che parlano anche italiano, vogliono qualcosa di più che "toccare c---- gratis". Fate attenzione. Ho visto molti uomini schizzare fuori dal McDonald della Rambla perché accortisi che la ragazza li aveva intornati, con le annesse pietose scene che ne seguono (non è una bella cosa vedere un uomo incazzato con un
sundae alla fragola in mano). "Fatti loro" direte voi, "avevano solo da non andare da McDonald".
5.
El Raval. Storicamente IL quartieraccio di Barcellona, oggi è una zona multiculturale e multietnica (ma si dice ancora?) piuttosto sicura. Tuttavia, se dei teenagers maghrebini vi sentono parlare italiano, verranno volentieri ad abbracciarvi con la scusa di condividere con voi il loro entusiasmo per quel o quell'altro calciatore del Milan. Semplicemente, non ricambiate l'entusiasmo. Potrebbero anche avere un pallone e mettersi a giocare con voi. Questa variante è conosciuta come "il Ronaldinho", e funziona sempre.
6. Barri Gòtic. Ultimamente girano dei ragazzi maghrebini in calle Boqueria, una via del Gotico stretta e molto trafficata, che distribuiscono flyer per un ipotetico club di musica brasiliana. So che in Italia molta gente è fan dei "balli latinoamericani", ma non fatevi tentare. Un giorno ho visto il suddetto PR, sono andato avanti, mi son girato come per istinto e indovinate un po'? Stava giocando al maestro di ballo con un
gruppetto di italiani pretendendo di insegnare alla vittima la differenza tra la salsa e la samba. Poi ho visto il portafogli passare di mano in mano come una birra al carnevale di Rio, ma per fortuna non è successo niente e tutto si è risolto con un amichevole svaffanculata.
7.
La metropolitana. Le fermate "calde" sono Jaume I, Passeig de Gracia e Verdaguer, linea gialla, Diagonal (linea verde) e Sagrada Familia (linea blu). Varie tattiche e azioni di gruppo volte a distrarre il turista quando si accorge del fatto. La mia preferita è toccare i polpacci da dietro. La vittima si piega a
pi greco mezzi e il portafogli viene sfilato. E' successo a mio zio, poverino. Ah, e se qualcuno vi fa notare che avete la bottega aperta, senza distogliere lo sguardo rispondetegli che vi piace così.
8. La Sagrada Familia. Zingarelle che chiedono le firme per i disabili, i ciechi etc. o che vendono fiori. Sono ladre, e si vogliono approfittare di quel pallido momento mistico/devozionale che potreste eventualmente patire al cospetto di Sua Maestà il Tempio Espiatorio della Sagrada Familia.
9. Plaça Catalunya. A parte la FNAC, se non siete fan dei piccioni e dei pavimenti scivolosi non c'è nessuna ragione per andare a plaça Catalunya. L'Hard Rock Café? Avete già la maglietta "Hard Rock Café Prague" comprata a Parigi, non vi basta? In questi paraggi il ladro è una ragazza finta bionda con una borsetta di Gucci taroccata.
10. Dappertutto. Non lasciate la borsa appesa alla sedia, non lasciate la borsa sul bancone, non andate a ballare con 250 euro dietro come la mia amica Sofie, non fatevi aiutare da qualcuno che vi dice che un piccione vi ha cagato sulla giacca, non mettete il cellulare sul tavolo di un bar, non infilate il cellulare nella tasca pettorale del giubbotto o della camicia, non date indicazioni tanto non sapete le vie, non date retta a qualcuno che vi chiede indicazioni che tanto non sapete le vie, non date retta a qualcuno che vi chiede indicazioni perché dall'altra parte Uomo 2 vi sta soffiando la borsa con l'iPad, l'iPod, la Canon, gli occhiali da vista al titanio, 300 euro in contanti, il passaporto e la maglietta ufficiale del Barça, non andate da McDonald e non fate casino per le strade alle tre di notte che vabbé che siete in vacanza ma qui c'è gente che dorme e che domani va a lavorare. Adesso siete pronti per andare incontro all'Imprevedibile.
Foto: El Periòdico