Barcellona, pesci carnivori, rane velenose ed Einstein.

martedì 8 novembre 2011

Non sono mai stato all'Acquario di Barcellona. Costa qualcosa come 18 euro per entrare, se vieni con moglie e tre figli è una rovina. Non serve spendere tanti soldi per passeggiare in un tunnel sottomarino con degli squali che ti nuotano intorno. Per provare un brivido simile basta farsi un giro nel metro di Milano. L'alternativa che suggerisco è il CosmoCaixa, un megamuseo della scienza uptown Barcelona, un tempio dell'intrattenimento scientifico per famiglie con in piú una vista spettacolare sulla città e con in meno il truzzissimo centro commerciale Mare Magnum, in cui il suddetto acquario è immerso. L'entrata costa 3 (tre) euro, gratis i bambini, e sei hai una carta di credito della Caixa addirittura la metá. Arrivarci è semplice. Basta prendere il ferrocarril da Plaça Catalunya fino a Bonanova. Vi dà il benvenuto questo stupendo edificio modernista completamente abbandonato, in attesa di una seconda opportunità:

(Squatters, non iniziate ad accarezzarvi il mento, la zona è off limits).

Prendete a sinistra e poi la prima salita a destra e vi addentrerete negli angoli della Barcellona benestante, fatta di giardini pensili, British Councils e palazzetti inizio secolo con torri a punta da cui gli antenati contemplavano con stupore le ruttate di carbone della Rivoluzione Industriale in riva al mare. Dopo cinque minuti troverete il CosmoCaixa, che sorge in questa piazza piena di sculture contemporanee che sono in realtà strumenti scientifici (la bocca di un telescopio solare, una meridiana etc.):












La parte che vedete al centro sulla destra è naturalmente "la parte nuova". Una struttura di vetro e acciaio alta tre piani e profonda sei. Contiene il gran arsenale educativo-scientifico per il piacere di grandi e mocciosi, ed è talmente grande che nemmeno una dozzina di scolaresche di terza elementare è in grado di scalfirne la pace di una visita. Anche se è meglio andarci di domenica, appunto per evitare la presenza della suddetta dozzina. Mi piace andare al CC, perché quando scendi al piano -4 c'è un enorme pendolo di Foucault circondato da un diametro di birilli metallici che cadono man mano che la sfera e il suo punzone, millimetro dopo millimetro,  arrivano al punto. Serve a rallentare il tempo, a farti entrare nella dimensione giusta e a ricordarti che la Terra gira, che magari ogni tanto ce lo dimentichiamo. Peró il posto migliore, almeno per uno che non viaggia tanto come me e che probabilmente morirà senza aver mai visto la foresta amazzonica è, appunto, la foresta amazzonica. Mille metri quadrati di imitation of life, cento specie animali e vegetali originarie di Parà, in Brasile, inscatolate in armonia aerea e subaquea. Una specie di "saluti dalla foresta vergine" in 3D, un'avventura tascabile, uno spaccato di autentica vita estrema tropicale ma senza insetti giganti e frecce al curaro. Vedere per credere. Si comincia da sotto. Quello che puó sembrare un acquario, a prima vista, è il fondo del lago, e tu ci stai camminando dentro. Se ci stessi "nuotando" dentro, saresti bistecca per le tigri:









Oltre a questi pesci giganti si possono ammirare formiche tagliafoglie (soprattutto la struttura in spaccato e illustrata del nido con la sua perfetta architettura interna), tarantole, rane velenose e serpenti. Da alcuni obló, poi, si incomincia a intravedere la superficie e gli animali di terra. Tartarughe, uccelli, e una gigantesca capibara (Hydrochoerus hydrochaeris), un animale che non avevo visto mai, una specie di criceto grosso come un cinghiale. Ed è la sorpresa che ti aspetta all'uscita dal tunnel:


Di fronte allo sconosciuto, mi cagai sotto. Simpatico scherzetto degli architetti o incidente di percorso? (Chi c#### ha aperto il tapiro??? Il cemento è ancora fresco!!!)

 E questo è l'aspetto del bosque inundado quando si esce a riveder le stelle:











Carino no? E ancora:


Quello che vedete in mezzo non è un coccodrillo, ma il dito medio di Mari Carmen, la signora delle pulizie, quando il direttore del museo le ha chiesto se poteva lavare i vetri anche da dentro.
Spero vi sia piaciuto questo breve tour fotografico nella selva amazzonica à la Salgari (l'amico che scriveva sulla Malesia senza mai essere stato piú a sud di Brindisi).
Oltre la porta, si apre un meraviglioso mondo scientifico, pieno di giocattoli di simulazione dei fenomeni naturali piú comuni, ma non per questo meno intriganti. Il Cosmo Caixa vi spiega il perché delle cose,  in buona somma, e una visita è piú che raccomandata. In alternativa, potete sempre spararvi tre ore di coda per il Museo Picasso.

CosmoCaixa Barcelona, C/ Isaac Newton, 26.

Ah, e Einstein vi chiederete? Einstein è con Darwin in biglietteria:



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